Livelli Reichiani

I blocchi reichiani sono anelli di tensione orizzontali che limitano tanto la mobilità corporea quanto quella psichica ed emotiva del soggetto e si strutturano quando il soggetto non può consentirsi di esprimere un’emozione in risposta ad uno stimolo (Un’emozione espressa comporta rilassamento del sistema, un’emozione repressa genera contrazione e quindi blocco del livello su cui ha agito lo stimolo).

Ogni livello di blocco ha un significato preciso e conferisce un’impronta individuale, un tratto caratteriale della personalità del soggetto. Nella visione reichiana l’individuo sano è colui che ha raggiunto la maturità del carattere genitale senza aver strutturato blocchi significativi alla circolazione energetica e al metabolismo. Il tono funzionale ottimale di ogni livello è teoricamente quello che trova in equilibrio la condizione neurovegetativa e muscolare.

I livello: Occhi-Orecchie-Naso (telerecettori) L’uomo è un mammifero ottico, poiché 1/3 delle vie nervose è destinato agli occhi, pertanto questo livello è deputato all’interpretazione della realtà. Il primo livello alla nascita dovrebbe essere integrato in un funzionalismo unitario, in caso contrario si verifica un’alterazione della percezione della realtà, fino alla mancanza di contatto con essa e alla tendenza alla dissociazione.

II livello: Bocca La bocca rappresenta l’asse della vita emozionale per la relazione con l’altro da sé. La fase orale nello sviluppo dell’individuo implica necessariamente una dipendenza che poco a poco dovrebbe essere superata per arrivare all’autonomia. Un blocco a tale livello può dare origine a difficoltà di contatto con l’altro e a disturbi della comunicazione, quali dipendenza dovuta a passività o, al contrario, aggressività orale sadica e reattiva.

III livello: Collo Il collo è la sede dell’istinto di conservazione dei mammiferi (meccanismi di difesa) e del narcisismo primario (fisiologico). Il narcisismo primario è uno stato precoce in cui il bambino investe la sua libido su se stesso, nasce con l’esplorazione corporea e con la sensazione di piacere provocata dall’autoerotismo. La repressione del narcisismo primario determina un indurimento della pulsione narcisista che diventa secondaria e designa un ripiegamento sull’Io della libido sottratta ai suoi investimenti oggettuali. Un blocco a tale livello caratterizza un soggetto competitivo, ambizioso e votato al carrierismo. Il soggetto confonde dignità con orgoglio e si porta su posizioni di egoismo divenendo capace di giudicare tutto ma senza capacità di umanità ed empatia.

IV livello: Torace Il torace è la sede del Timo, ghiandola endocrina (rilascia gli ormoni prodotti nel circolo sanguigno), posizionata dietro lo sterno, avanti al cuore. Gli ormoni prodotti dal timo agiscono sullo sviluppo di scheletro e muscolatura, sul cuore e sui vasi sanguigni, sull’apparato genitale, e su altre ghiandole endocrine, tra cui la tiroide, interviene nella produzione di alcune cellule linfatiche del sangue. Il timo svolge un ruolo molto importante per ciò che riguarda l’accrescimento corporeo nei primi anni di vita, e influenza lo sviluppo sessuale. Il suo volume varia notevolmente in funzione dell’età: continua ad aumentare fino alla pubertà, quindi inizia un processo involutivo durante il quale la massa ghiandolare viene lentamente sostituita da tessuto adiposo, anche se non scompare mai completamente. Nell’ottica reichiana il Timo, e quindi il torace, è considerato sede dell’identità biologica. Ne deriva che un blocco al livello toracico determina ambivalenza affettiva e scarsa identità personale.

V livello: Diaframma il Diaframma è il muscolo principe della respirazione ed ha la funzione di veicolare l’ossigeno e l’energia vegetativa a tutto il corpo, pertanto un’alterazione del flusso respiratorio fisiologico comporta una scissione tra la parte superiore e la parte inferiore del corpo con difficoltà a connettere e integrare le sensazioni e le emozioni.

VI livello: Addome Esiste un legame evidente tra II e IV livello, quindi tra bocca e addome: quando, al momento dello svezzamento, il bambino è privato del piacere che gli procura il seno al livello della bocca, la zona di piacere si sposta all’ano con la possibilità di trattenere o emettere le feci, dalla cui possibilità il bambino sviluppa il sentimento di indipendenza, associato alla gestione volontaria delle sue eliminazioni. Con la cosiddetta “educazione degli sfinteri” il bambino perde questa sovranità perché l’eliminazione delle feci non avviene quando egli lo desidera ma quando lo impone l’educazione, pertanto diventa un atto di compiacenza nei confronti degli adulti, spesso gratificato con ricompense (caramelle, carezze...) pertanto le feci assumono un valore che nel tempo viene associato al denaro. Inoltre in principio il bambino ama le sue feci (coprofilia) perché rappresentative di una propria creazione, la coprofilia repressa si trasforma con il tempo in disgusto, deprezzamento e assume un significato sado-aggressivo.

VII livello: Pelvi La pelvi è sede della sessualità genitale, pertanto un blocco a tale livello, che si verifica con atteggiamento del bacino in anteroversione o con accentuazione della lordosi lombare con tensione ai glutei e ai muscoli adduttori, è dovuto ad un rifiuto inconscio della sessualità genitale per paura del giudizio degli altri, frutto di un’educazione moralista-cattolica. Il blocco del VII livello è sempre secondario, il lavoro sulla pelvi in vegetoterapia si colloca verso la fine del percorso, quando la maturazione psichica del paziente raggiunge la condizione isterica (anticamera della genialità).